Chiunque abbia mai giocato con regolarità a un qualsiasi videogioco si sarà accorto di una cosa: la costante presenza di elementi casuali. Nei più diversi generi, tramite streaming o su supporto fisico, inseriti nel gameplay o semplici elementi accessori: profili di casualità rivestono importanza diversa, ma sono presenti con una regolarità sorprendente per un mondo tanto diversificato come quello del videogioco. Ai più attenti non sfuggirà la continuità con la presenza del caso in qualsiasi gioco tradizionale: giochi di carte, tombole, giochi da tavolo di vario tipo hanno tutti elementi affidati alla sorte. Il videogioco, in tal senso, è perfetta continuazione di una costante che porta infine a chiedersi: la casualità è divertente?
Una domanda solo all’apparenza provocatoria, considerando come alcuni giochi profondamente casuali non solo abbiano compiuto il salto da gioco tradizionale a videogioco, ma continuino a mantenere un fortissimo successo in entrambe le versioni. Basti pensare ai giochi da casinò: in questi, il caso è da sempre essenza stessa del gameplay, tanto da aver creato lo spazio per studi probabilistici e teorie applicate al gioco. Tra i tanti giochi da casinò possibili spicca naturalmente la slot machine, forse il massimo esempio nel quale il caso è portato a elemento del gameplay. Se nei primi esempi di slot il caso è gestito dall’inerzia dei rulli, destinati ad arrestarsi in posizioni imprevedibili, nelle moderne slot online i rulli vengono arrestati da algoritmi appositamente programmati. Gli operatori specializzati raccolgono innumerevoli titoli nei loro siti, testimoniando quanto la casualità delle slot machine sia, anche tra i videogiochi, uno dei migliori esempi ludici di casualità. Caratteristiche che, ad ogni modo, valgono per qualsiasi gioco di carte, da casinò o meno: persino in giochi come UNO o SOLO, basati sul gioco con carte classiche Dernière, il caso è implicito nel gameplay, dal momento che non si conoscono tutte le carte.
Molti giochi, soprattutto nei combattimenti, prevedono poi margini di incertezza circa il fatto che una mossa possa o meno andare a segno. Tale eventualità è tendenzialmente espressa in punti percentuali, che indicano il grado di probabilità che la mossa colpisca il bersaglio, o venga ripetuta un certo numero di volte, o attivi un effetto secondario e così via. In altre parole, quando un giocatore dà un comando non sa bene cosa accadrà: ha solo un’idea più o meno precisa del grado di probabilità che un esito possa o meno concretizzarsi, cosa che dipende totalmente dal caso. Anche in questo caso, molti videogiochi con queste caratteristiche sono eredi di giochi tradizionali dove, per ottenere lo stesso effetto, si lanciava un dado o una moneta: di nuovo perfetta continuità nell’utilizzo della casualità tra gioco e videogioco.
L'Importanza dell'Imprevedibilità nel Looting e nelle Loot Boxes nei Videogiochi
Più specifico del videogioco invece è il looting, meccanica tipica dei giochi di ruolo: i nemici sconfitti lasciano cadere oggetti che il giocatore può raccogliere e conservare nel suo inventario. Gli oggetti del looting sono all’insegna della casualità: ogni nemico può far cadere solo alcuni oggetti, ma non li farà mai cadere tutti. Inoltre gli oggetti possono essere diversi per livello, rarità e simili, ulteriore profilo di casualità che rende il looting uno dei migliori esempi di imprevedibilità all’interno del gameplay.
A proposito di looting, un altro elemento estremamente casuale è quello che, ormai da anni, caratterizza in maniera trasversale moltissimi videogiochi: le loot boxes. Numerosi videogiochi offrono contenuti casuali che i videogiocatori possono vincere o, più spesso, comprare: una pratica ormai comune in un mondo videoludico sempre più orientato alle microtransazioni. Tali contenuti sono celati all’interno di loot boxes, o pacchi casuali, i quali solo alla loro apertura riveleranno il contenuto, normalmente estetico e che non apporta modifiche al gameplay: anzi, questo spesso non ha alcun elemento casuale, rendendo il titolo in questione dotato di profili di casualità solo ed esclusivamente quando si considerino gli aspetti legati proprio alle loot boxes.
Insomma, la domanda circa il fatto se il caso sia o meno divertente non è sicuramente fuori luogo. Però non è tanto il caso a essere divertente, quanto l’imprevisto: è l’imprevedibilità che, in tutti i videogiochi presi a esempio, mantiene il gameplay coinvolgente. Se in Tetris il giocatore conoscesse la sequenza di pezzi da dover piazzare, l’intero gameplay si ridurrebbe a un’operazione logica. Viceversa, mantenendo i pezzi casuali – e dunque imprevedibili – si ottiene un vero videogioco, dove trovare il miglior piazzamento possibile per il singolo pezzo prima che arrivi sul fondo della schermata rappresenta l’essenza del gameplay. Dimostrando, ancora una volta, come l’imprevedibilità abbia un valore ludico presente in qualsiasi gioco o videogioco.