Imprenditoria femminile: settori in espansione e quadro normativo

scopri i settori in crescita e il quadro normativo. Un'analisi approfondita delle opportunità nel panorama imprenditoriale femminile
Imprenditoria femminile

Sommario

L'imprenditoria femminile in Italia sta registrando una crescita importante negli ultimi anni, anche grazie alle politiche di sostegno messe in atto a livello nazionale e regionale.

Le donne che hanno avviato un'attività imprenditoriale hanno potuto beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive, oltre a finanziamenti a fondo perduto per supportare i primi investimenti necessari a far decollare il proprio business. Un elemento che ha sicuramente contribuito è rappresentato dall'introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica, che ha avuto un effetto “democratico” nel mettere sullo stesso piano tutti i soggetti economici indipendentemente dalle loro dimensioni.

L'Imprenditoria femminile ha dimostrato di sapersi adeguare prontamente ai cambiamenti normativi e alle nuove tecnologie digitali. Molte donne che hanno avviato un'attività di recente hanno potuto contare su piattaforme di fatturazione elettronica intuitive e semplici da usare, come ad esempio FatturaPRO.click https://fatturapro.click/.Questi servizi hanno permesso anche alle piccolissime e micro imprese di gestire in autonomia adempimenti burocratici complessi, abbattendo molti dei costi fissi che solitamente gravano su una nuova partita IVA.

Grazie a tali politiche di agevolazione e semplificazione, il numero di imprese individuali guidate da donne è aumentato considerevolmente nell'ultimo quinquennio, contribuendo significativamente alla ripresa economica del Paese.

 

Imprenditoria femminile: i settori emergenti

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L'imprenditoria femminile sta registrando una crescita significativa in alcuni settori emergenti dell'economia italiana.

Uno di questi è il digitale e l'ICT, dove sempre più donne ricoprono ruoli di responsabilità guidando startup innovative. Ad esempio, secondo i dati forniti dall'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, negli ultimi cinque anni sono triplicate le imprenditrici attive nello sviluppo di software, portali e applicazioni, con un tasso di crescita annuo del 15%. Tra le realtà più promettenti in quest'ambito figurano Plend, startup specializzata in intelligenza artificiale per la sanità, e LetyShops, piattaforma digitale per la vendita in single brand store.

Un altro settore emergente risulta essere quello dell'economia sociale, focalizzato sulla creazione di valore condiviso per la comunità. In tale contesto, l'Imprenditoria femminile sta svolgendo un ruolo propulsivo attraverso la nascita di imprese come GoodDeeds, cooperativa torinese attiva nella promozione di progetti educativi inclusivi, e SocialFare, agenzia di rating e misurazione d'impatto sociale. Queste realtà uniscono una spiccata vocazione ambientale e sociale a modelli economici sostenibili.

In generale, grazie a una crescente propensione all'innovazione e alla sperimentazione, le donne stanno emergendo quali attori chiave anche in comparti nuovi e complessi, traghettando la nostra imprenditoria verso territori inesplorati ricchi di potenzialità.

 

Imprenditoria al femminile: Normative e agevolazioni fiscali

L'imprenditoria femminile rappresenta un soggetto economico a cui il legislatore riconosce da tempo una specifica attenzione normativa e fiscale. A livello normativo, la Legge 215/1992 ha posto le basi per una maggiore valorizzazione dell'imprenditoria al femminile, prevedendo misure di sostegno per l'accesso al credito e la formazione. Successivamente, il d.lgs. 231/2001 ha istituito il Fondo di Garanzia per le PMI per facilitare l'ottenimento di finanziamenti agevolati da parte delle imprese individuali o societarie guidate da donne.

Dal punto di vista fiscale, vi sono diversi regimi che permettono alle imprenditrici di beneficiare di sgravi. Per le nuove attività, la Legge di Bilancio 2020 ha elevato la franchigia IRPEF al 50% dei ricavi per i primi cinque periodi di imposta dall'apertura della partita IVA. Inoltre, le pmi guidate da under 35 e da donne possono accedere a regimi FORFETARI con aliquota al 5% fino a 65.000 euro di ricavi.

Da menzionare anche le detrazioni per investimenti in beni strumentali previste dal Piano Transizione 4.0, che per le aziende con almeno una donna tra soci o amministratori salgono al 110%. Infine, molte Regioni offrono bandi specifici per l'Imprenditoria femminile, con finanziamenti agevolati per l'avvio di nuove attività nei settori innovativi e tecnologici.

Grazie a tali stimoli normativi e fiscali, le donne mostrano oggi una sempre maggiore propensione a intraprendere percorsi imprenditoriali, contribuendo allo sviluppo di settori strategici per il sistema produttivo nazionale.