Perché si chiama bingo: storia e significato

Il bingo è un gioco di probabilità in cui i giocatori segnano i numeri sulle carte mentre i numeri sono estratti a caso da un chiamante, il vincitore è la prima persona che segna tutti i suoi numeri.
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Il bingo che noi conosciamo, arrivato ai giorni nostri con regole ben precise, ha subito negli anni una trasformazione. Ha attraversato continenti e diversi paesi che lo hanno reso ciò che sappiamo essere attualmente. Oggi il bingo è amato non solo dalle persone più adulte, ma anche dai giovani che lo hanno scoperto nella versione online. Infatti, se prima la prassi era recarsi solo ed esclusivamente nelle sale, che nel nostro paese hanno avuto un vero e proprio boom, ora, accanto a queste ultime, vi è la possibilità di giocare comodamente dal proprio divano, magari usando un dispositivo mobile come uno smartphone.

Anche se il bingo ha attraversato epoche e luoghi diversi, è sempre rimasto un gioco molto semplice e adatto a tutti, chiaro motivo del suo successo.

Ma perché si chiama bingo? Quali sono le origini di questo gioco e qual è stata l’evoluzione che gli ha permesso di diventare ciò che è oggi? Scopriamolo di seguito, andando a raccontare le sue origini che, pensate un po’, risalgono addirittura al XVI secolo.

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Il bingo e le sue origini, in Europa e non solo

bingo online

Abbiamo appena accennato al fatto che le radici del bingo sono piuttosto lontane. Questo gioco, infatti, ha incrociato la strada di altri divertimenti ludici sempre basati sui numeri, dalla tombola napoletana passando per il Lotto anglosassone.

Ma, andando ad analizzare la sua storia, possiamo affermare che i primi passi del bingo corrispondano al 1530, anno in cui nasce proprio nel nostro Paese “Il Gioco del Lotto d’Italia”. Dunque tutte le ipotesi e le ricerche storiografiche concordano nell’affermare che il bingo abbia una strettissima correlazione proprio con la lotteria, anche se naturalmente le versioni differiscono l’una dall’altra.

Ma l’evoluzione del bingo non si ferma e dopo ben tre secoli, i nostri vicini francesi iniziano ad amare il gioco aggiungendo un tocco personale: carte e piccoli gettoni, nonché la chiamata dei numeriLe Lotto, così veniva chiamato tale gioco in Francia, era costituito di 27 quadrati suddivisi a loro volta in tre file e nove colonne. I numeri erano dall’1 al 90.

Ma l’Europa acclamò il bingo o ciò che prima vi si avvicinava, in maniera più ampia. Ad esempio in Germania, proprio per la caratteristica implicita del bingo di sapersi continuamente reinventare, nel diciannovesimo secolo comparve un gioco simile che però aveva più che altro un aspetto educativo: era infatti connesso all’insegnamento delle tabelline.

Beano e bingo: evoluzione del termine e successivi utilizzi

Beano e bingo

Ma voliamo negli Stati Uniti, perché come detto, il bingo ha girato il mondo e con il tempo è stato apprezzato un po’ ovunque.

È negli anni venti del ‘900 che tale gioco inizia a diventare sempre più simile al bingo dei giorni nostri, e quindi alla versione definitiva. Avvenne precisamente che un tale Hugh J. Ward inventò il  prototipo del gioco del bingo, per farlo conoscere nelle fiere di Pittsburgh e nell'area ovest della Pennsylvania. Successe però che nel frattempo, ad Atlanta, un commerciante di giocattoli, Edwin Lowe, nel 1929 rimase colpito da un gruppo di persone che giocavano proprio al prototipo del gioco inventato da Ward. Lowe, dunque, prese parte al gioco chiamato Beano, sicuramente derivante dalla parola bean, fagiolo in inglese, proprio perché si giocava con questo legume. Ai giocatori, infatti, si consegnavano delle cartelle associate a dei numeri che in caso di estrazione venivano segnati proprio con i fagioli.

Perché si chiama bingo, dunque?

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Il signor Edwin trovando entusiasmante questo gioco, decise di proporlo anche nella sua città, New York, e durante una partita, così narra la leggenda, un suo amico quando stava vincendo anziché pronunciare la parola Beano utilizza il termine bingo. Questo nuovo nome piacque molto al signor Lowe, in quanto allegro, semplice, frizzante, insomma perfettamente adatto alle caratteristiche del gioco del bingo. Decise così di sostituire il nome Beano e di consacrare il gioco  Bingo.

Naturalmente il termine in sé e per sé non ha un significato, ma da un errore di pronuncia ne è nato un termine entrato a tutti gli effetti nel nostro vocabolario.

Nel nostro piccolo, infatti, riducendo l’analisi al nostro paese, possiamo notare come l’espressione “fare bingo” venga associata ad un evento fortunato, utilizzandola quotidianamente per esprimere appunto avere avuto fortuna. Ma non solo, tale accezione, sempre nel Belpaese ha assunto un significato, un valore legato alla superstizione. Se, ad esempio si sognano il bingo e la vincita legata a dei numeri, le interpretazioni sono varie e molto colorite.

Il Keno: un bingo utilizzato per raccogliere fondi

Siamo in Cina e più in generale in oriente, parte del mondo in cui un gioco chiamato Keno ma del tutto simile al bingo, veniva utilizzato anche come metodo per finanziare alcune opere pubbliche. Tra queste come non menzionare una delle 7 meraviglie del mondo moderno, ossia la Grande muraglia. Tale gioco è stato un valido supporto per la raccolta fondi per la sua costruzione.

Ma come si giocava e come era strutturato il tutto?

Semplice, le cartelle erano costituite da 9 linee verticali e 3 orizzontali e i numeri da 1 a 90, inseriti in un sacchetto di pelle venivano così estratti. Ritroviamo quindi una completa assonanza con la Tombola italiana, con la differenza, però, che nel Keno si poteva avere una sola cartella per giocatore. Il gioco, anche in questo caso, come già detto avveniva anche in Germania, non aveva uno scopo solo ludico bensì anche didattico, venendo utilizzato per insegnare a contare.

Diffusione del Bingo e crisi del cinema

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Il bingo vero e proprio si diffonde quindi prima di tutto negli Stati Uniti intorno agli anni ‘40 per poi approdare in Europa ed avere un enorme successo con la crisi del cinema negli anni ‘50. Erano gli anni in cui si stava diffondendo la tv e quindi i proprietari delle sale cinematografiche perdevano spettatori. Per colmare tale mancanza, i gestori delle sale iniziarono ad organizzare sessioni di gioco alternate alle proiezioni.

È così che poi nacquero le attuali sale bingo e la “tradizione” di recarvisi per passare del tempo in allegria e spensieratezza. Attualmente sappiamo bene che l’evoluzione dei tempi ha portato, simultaneamente, alla nascita del bingo online, per giocare comodamente dal proprio divano.

Siamo riusciti a risalire al perché del nome bingo, andando ad affrontare un viaggio tra diversi paesi che a diverse latitudini hanno comunque dato il loro contributo al gioco.

Di strada ne ha fatto il bingo ma nonostante la sua lunga storia e gli anni passati, non ha mai perso la sua autenticità e la semplicità che lo ha sempre contraddistinto e per cui, anche tutt’ora, è così amato.